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Insieme per l’innovazione

“Meccatronica sono quei sistemi che presentano una integrazione sinergica di ingegneria meccanica, elettronica e sistemi di controllo intelligenti”

Fukada e Harashima nel 1996

 

Forse il più famoso degli ingegneri meccatronici è, in realtà, l’invenzione del genio Stan Lee: “Iron man”, ovvero Anthony Edward Stark (per gli amici Tony), che vive in un laboratorio completamente automatizzato, in grado di risolvere e sviluppare idee ingegneristiche di alta innovazione.

Ma la realtà (non che Iron Man non lo sia) quanto è lontana dal mondo dei supereroi?

Gli ingegneri meccatronici sono molto vicini alla realtà cinematografica e, per certi versi, molto spesso la superano per spirito di sacrificio e per inventiva.

Questa disciplina ha il compito di legare insieme aree come:

  • Meccanica
  • Informatica
  • Elettronica

Per dare la possibilità ad hardware e software di creare opportunità per il genere umano in ambiti come:  

  • Robotica
  • Automazione industriale
  • Biomeccatronica
  • Avionica 

Per questo non è sbagliato dire che gli ingegneri sono veri e propri artisti digitali, lì dove la digitalizzazione è il linguaggio che unisce i codici di comunicazione tra la matematica delle strutture inermi e fredde in cerca di un motore che le muova e la voglia di un software di supportare nuovi sistemi a vantaggio dell’innovazione.

Che sia una macchina da imballaggio o un braccio meccanico da inviare nello spazio, è dal 1969 che questa disciplina si muove senza sosta in una parabola crescente, che in Italia trova un terreno fertile in ambito europeo, forse grazie anche all’innata inventiva che ci caratterizza, e probabilmente anche alla capacità di cooperare, che resta uno degli asset principali di questo mondo, oltre alle conoscenze personali.

 

Il team, una scelta di vita

Quando si pensa al fatto che un’azienda che si occupa di meccatronica debba avere al suo interno persone capaci di parlare, contemporaneamente, di elettronica, meccanica ed informatica, viene automatico pensare che la parola principe in questi ambienti è “cooperazione”.

Di fatto la forza di MPM è proprio la capacità di lavorare in modo liquido (orizzontale e verticale) senza mai perdere di vista due fattori fondamentali:

  • L’obiettivo finale.
  • La propria identità.

Questo richiede una capacità di gestione, a livello tecnico ed umano, di altissimo livello da parte del management; un equilibrismo, anche emotivo, che combina esperienza e doti innate.

Il lavoro in team è qualcosa che regala momenti importantissimi sia a livello professionale che umano; è una capacità che si affina negli anni e, con l’aumentare delle esperienze, una skill che fa la differenza tra il buono e l’eccellenza.

Futuro roseo (ma anche blu)

La meccatronica, in Italia, sembra essere un mondo pieno di opportunità, grazie alla creatività e alle competenze acquisite negli anni dai primi ingegneri attivi in questo ambito. Sempre più automazioni saranno richieste per migliorare la resa di industrie e attività e questo porterà richieste in termini di materiale umano su tutto il territorio nazionale.

La meccatronica è un giocare con meccano, fischer technik e lego technic insieme; magari in modo più organizzato, pensato e adulto, ma mai troppo lontano da quella passione iniziale che spinge un ragazzo o una ragazza a muovere i primi passi verso il coding, il movimento dei corpi o la propagazione di elettroni in giro per l’universo.

#TeamMPM